"Questo testo viene dato alle stampe a breve distanza di tempo dalla scomparsa, avvenuta il 4 giugno 1987, di Giovanni Battista Gerace che ricordiamo con affetto come un grande maestro ed amico. Gerace ha inteso riunire, in forma organica e completa, il va
Pensatore sregolato e rivoluzionario, matematico geniale in grado di violare durante la Seconda guerra mondiale il famigerato codice Enigma, utilizzato dalla Germania nazista; soprattutto profeta dell'intelligenza artificiale, da lui teorizzata già negli anni Trenta quando non era stato ancora creato il primo computer. Ma anche uomo insicuro, solitario e tormentato, etichettato come soggetto pericoloso per la sicurezza dello Stato proprio a causa del suo contributo durante la guerra, poi arrestato e processato con l'accusa di aver commesso atti osceni con un altro uomo. Fino al tragico epilogo del suicidio, per alcuni avvenuto in circostanze misteriose e poco chiare, a soli 41 anni. Difficile, insomma, non restare affascinati dalla figura di Alan Turing. Difficile, a maggior ragione, se a raccontarne la storia straordinaria è David Leavitt, indiscusso maestro della letteratura americana.
Pensatore sregolato e rivoluzionario, matematico geniale in grado di violare durante la Seconda guerra mondiale il famigerato codice Enigma, utilizzato dalla Germania nazista; soprattutto profeta dell'intelligenza artificiale, da lui teorizzata già negli anni Trenta quando non era stato ancora creato il primo computer. Ma anche uomo insicuro, solitario e tormentato, etichettato come soggetto pericoloso per la sicurezza dello Stato proprio a causa del suo contributo durante la guerra, poi arrestato e processato con l'accusa di aver commesso atti osceni con un altro uomo. Fino al tragico epilogo del suicidio, per alcuni avvenuto in circostanze misteriose e poco chiare, a soli 41 anni. Difficile, insomma, non restare affascinati dalla figura di Alan Turing. Difficile, a maggior ragione, se a raccontarne la storia straordinaria è David Leavitt, indiscusso maestro della letteratura americana.
Pensatore sregolato e rivoluzionario, matematico geniale in grado di violare durante la Seconda guerra mondiale il famigerato codice Enigma, utilizzato dalla Germania nazista; soprattutto profeta dell'intelligenza artificiale, da lui teorizzata già negli anni Trenta quando non era stato ancora creato il primo computer. Ma anche uomo insicuro, solitario e tormentato, etichettato come soggetto pericoloso per la sicurezza dello Stato proprio a causa del suo contributo durante la guerra, poi arrestato e processato con l'accusa di aver commesso atti osceni con un altro uomo. Fino al tragico epilogo del suicidio, per alcuni avvenuto in circostanze misteriose e poco chiare, a soli 41 anni. Difficile, insomma, non restare affascinati dalla figura di Alan Turing. Difficile, a maggior ragione, se a raccontarne la storia straordinaria è David Leavitt, indiscusso maestro della letteratura americana.
Alan Turing visse forse troppo poco. Nato a Londra nel 1912, si tolse la vita a Wimslow nel 1954 senza aver festeggiato il suo quarantaduesimo compleanno. Eppure ebbe il tempo di cambiare il mondo per sempre. Tutte le volte che accendiamo un computer, stiamo raccogliendo il frutto del suo lavoro. Più precisamente: tutte le colte che, acceso un computer, utilizziamo un programma o visitiamo un sito in rete, quello che lo schermo ci mostra si basa sulla macchina che porta il suo nome. Si tratta di uno strumento teorico di calcolo che manipola i dati contenuti su un nastro di lunghezza potenzialmente infinita, seguendo un insieme prefissato di regole ben definite: gli algoritmi. Quante colte ne abbiamo sentito parlare? Quando Turing mise a punto questo modello rivoluzionario aveva soltanto ventiquattro anni. Era il 1936. Oggi questo matematico britannico è giustamente considerato il padre della moderna informatica e dell'intelligenza artificiale. Conoscerlo significa conoscere meglio quello che facciamo ogni giorno quando utilizziamo un telefono cellulare o impieghiamo un programma di videoscrittura.